Biotipi femminili #2 - Somatotropinico e Vasopressinico ▷ I segreti per stare in forma - di Silvia Pegoraro
La suddivisione degli esseri umani in biotipi a seconda delle loro caratteristiche fisiche e psicologiche permette di definire una routine di alimentazione, allenamento e nutrizione specifiche e funzionali agli obiettivi di forma e benessere di ciascuno. Dopo aver analizzato i biotipi “cortisolemico” e “adrenalinico”, oggi con Silvia Pegoraro andiamo a scoprire i biotipi “somatropinico” e “vasopressinico”.
Nell’articolo precedente abbiamo analizzato il biotipo “androgino” nei suoi due sottotipi, il cortisolemico e l’adrenalinico. Abbiamo tracciando la fit-routine ideale per ciascuno di loro e, nel fare ciò, ci siamo soffermati sulle caratteristiche fisiche e caratteriali di questi due biotipi che hanno più facilità a gestire il peso corporeo.
Ma abbiamo anche visto, in linea generale, come si definisce un biotipo, in che modo il proprio biotipo può subire delle alterazioni nel tempo, qual è il ruolo dell’apparato digerente nella definizione del biotipo e quali sono le false credenze sui biotipi.
Quindi, se per qualsiasi motivo ve lo siete perso, andate a dare un’occhiata qui.
IL "MITO" DELLA DONNA GINOIDE: UN MIX DI BIOTIPI
Adesso però è arrivato il momento di parlare di due biotipi che sono più portati ad accumulare adipe e hanno difficoltà nel perderlo: "somatotropinico" e "vasopressinico".
Quest'ultimo è quello che comunemente ha caratteristiche ginoidi predominanti, ma vi renderete conto che è un estremismo raro. Infatti la cosiddetta donna "a pera" attuale è un mix di biotipi le cui problematiche più comuni (gambe grosse, circolazione pessima e busto magro) sono per lo più date da uno squilibrio ormonalecausato da fattori esterni che hanno influenzato questo biotipo nel corso degli anni. Poco movimento e sedentarietà, alimentazione errata, stress, cibi estrogenizzanti e farmaci possono portare da una situazione normale (tutte le donne accumulano un minimo nella parte bassa perché gli estrogeni li abbiamo tutte) a una situazione estrema.
Succede che ci si ritrova con uno squilibrio di estrogeni e progesterone che provoca tutti quei sintomi e caratteristiche tipici femminili. Non è tanto l’eccesso di estrogeni quanto lo squilibrio fra questi e il progesterone appunto.
Ma andiamo per ordine.
1. Biotipo "Somatotropinico"
1.1 CARATTERISTICHE FISICHE
La somatotropina, conosciuta anche come GH o “ormone della crescita”, è l’ormone dominante nel biotipo somatotropinico. Già da questo dato si può intuire molto.
Forza, concretezza e stabilità. Ossa e muscoli sviluppati. Il classico tipo che anche se non si allena ha i muscoli.
Le differenze con il biotipo adrenalinico sono caratteriali e, ahimè, nel metabolismo rallentato.
Dall’adrenalinico si differenzia anche perché è fisicamente più solido (le famose ossa grosse): spalle larghe ma oblique piuttosto che dritte, viso squadrato, pelle calda, umida e ben idratata.
Difficilmente va incontro a segni del tempo. I capelli sono folti e spessi con una cute grassa e unticcia. I glutei sono squadrati o, se allenato, a cuore.
Soffre di inestetismi e cellulite dura, legati non tanto alla ritenzione idrica quanto al deposito costante di tossine.
I problemi del biotipo somatotropinico sono legati al “solido”: coaguli, trigliceridi alti, fibromi, cisti, muco, colesterolo alto e ipertensione. La parola che lo rappresenta è “pesante”. L’accumulo avviene principalmente sulla pancia e sul tronco.
1.2 CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE
Caratterialmente è un bonaccione tranquillo, basta non farlo arrabbiare. È ospitale e bonario. La sua parola d’ordine è “famiglia”. Non è né ambizioso né competitivo, piuttosto accondiscendente.
Tranquillizza tutti, mette pace, è il classico amante delle tradizioni, delle abitudini e della buona cucina. Fin troppo, della buona cucina! Perché i suoi problemi - anche se pochi perché gode di una salute di ferro - dipendono tutti dalla sua dieta: è molto goloso. Non mangia per stress ma proprio perché gli piace. Ecco perché, mettendo a dieta questo biotipo, il rischio è quello di fargli del male. Il regalo più grande che gli si possa fare è organizzare una cenone fra amici.
Ha una resistenza fisica esagerata, non conosce la parola cortisolo! Questi sono tutti ottimi punti di partenza per lavorare sul suo corpo. Inoltre un’altra mossa intelligente sarà sfruttare il suo ormone dominante.
Per il biotipo somatotropinico sono perfetti dei circuiti metabolici con i pesi che avranno come risultato aumenti di massa magra stupefacenti e cardio per creare il deficit. Ma fargli fare del movimento è un’impresa perché tende ad essere molto pigro e letargico.
1.3 ALIMENTAZIONE
Nella dieta per il biotipo somatotropinico non devono mancare le proteine, anche perché il suo corpo le richiede e lui ne è molto goloso.
È un tipo che, a differenza di tutti gli altri, non ha problemi a saltare i pasti, quindi per creare un deficit dalla dieta si potrebbe ricorrere al digiuno intermittente: lo sopporta bene e saltare la colazione potrebbe non pesargli se poi passa la sera in famiglia con un buon piatto caldo da condividere.
La sua dieta dev’essere bilanciata, con carboidrati, proteine e grassi sempre presenti.
Se allenato, tollera benissimo i carboidrati e familiarizza poco con i grassi che però gli piacciono tanto. Una buona ciclizzazione dei carboidrati nei giorni on e off potrebbe essere la chiave.
Deve sfruttare i sapori piccanti amari e astringenti, quali riso basmati, grano saraceno, mais e segale, limitando i sapori dolci come avena, miglio, riso bianco e orzo. Frutta da limitare, in particolare quella grassa e dolce. I latticini possono provocargli muco e sarebbe l’unico alimento che andrebbe eliminato almeno per un po' e che lo infiamma particolarmente. Anche se, ahimé, il biotipo somatotropinico è ghiotto di formaggi: per lui i regimi vegani e vegetariani sono una violenza.
1.4 ALLENAMENTO
Nell’allenamento del biotipo somatotropinico sarebbe ideale sfruttare al massimo il GH, sia per la massa magra sia per la lipolisi, quindi bisogna puntare sul volume.
Il biotipo somatotropinico tollera molto bene i circuiti metabolici veloci con alte ripetizioni. Ricordiamo che è molto forte e resistente e, sebbene sia pigro, può permettersi di fare lunghe passeggiate.
Per i suoi glutei sporgenti e sodi o squadrati - la forma dipende dal grado di allenamento - vanno benissimo tutti i bridge e tutti gli hip thrust, slanci e abduzioni.
Se è soggetto a cellulite e circolazione rallentata, all’inizio del percorso di allenamento bisogna andare cauti con salti, piegamenti e gravità. Con il tempo poi potrà permettersi tutto.
1.5 INTEGRAZIONE
L’integrazione per il somatotropinico deve puntare sullo stimolo metabolico e sull’inibizione dell’assimilazione dei macronutrienti quali carboidrati e grassi.
Quindi Dimagra XP e ALC 1000 attiveranno i motori prima degli allenamenti e Blocker prima del pasto principale l’imiterà l’assorbimento delle calorie.
Per il muco e le tossine sarebbe bene fare un ciclo di Detox Gold e NAC.
Deve fluidificare il sangue quindi bene i drenanti come Linfaid, DiurOut e Ph Sport.
In alterntiva ai drenanti che lo aiuterebbero ad abbassare la pressione c’è Ipotex.
Omega 3 e Cholesterol XP sempre presenti per prevenire disturbi cardiovascolari.
2. Biotipo "Vasopressinico"
Il biotipo Vasopressenico deve il suo nome all'ormone dominante, ovvero la vasopressina. Comunemente si tende a identificarlo come "ginoide" ma - come detto - si tratta di una semplificazione, in quanto presenta caratteristiche molto peculiari che derivano appunto da fattori ormonali.
2.1 CARATTERISTICHE FISICHE
La vasopressina è l’ormone che trattiene i liquidi. Abbiamo a che fare, quindi, con l’acqua, la sinuosità, l’eleganza, le emozioni e le fluttuazioni.
Ed è proprio l’acqua il problema principale: eccessiva salivazione, eccessiva lacrimazione, è tutto un eccesso di acqua.
Da qui, anche i problemi che riguardano la permeabilità capillare: i “ginoidi” vasopressinici accumulano nella parte bassa del corpo e soffrono di cellulite molla, quella che si prende bene fra le dita, e presentano capillari in evidenza, varici e teleangectasie.
Anche se normopeso, il “ginoide” vasopressinico presenta sempre un aspetto della pelle delle gambe poco uniforme. È gracile e curvilineo, morbido, la muscolatura è inesistente. Ha spalle strette e spioventi, arti corti, collo ampio e la pelle è fredda e umida, spesso pastosa, pallida e priva di rughe.
Le labbra sono solitamente carnose e i capelli lucidi e fluenti. Soffre molto il freddo e tende ad essere sempre assonnato. Ha pochissima forza e resistenza e la sua lamentela tipica è “mi sento gonfia”.
La sera non veste più i jeans che la mattina erano entrati con tanta facilità.
Accennavo prima alle fluttuazioni perché anche il peso dondola come le onde. Da un giorno all’altro può trovarsi anche con qualche chilo in più o in meno sulla bilancia.
2.2. CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE
Il biotipo “vasopressinico" è una persona sensibile ed estremamente abitudinaria. Non sopporta le novità e il cambiamento. Ma non è così semplice stressarlo, anzi.
I vasopressinici sono apparentemente molto sensuali e hanno atteggiamenti sinuosi. Il sentimento per loro è tutto. La famiglia, l’amore, le sensazioni.
Una donna vasopressinica dirà spesso “me lo sento”, “è così, ma non so spiegarlo”: sono persone poco razionali, che basano la loro vita sui sensi e sull’intuito.
Le relazioni umane stanno alla base delle sue giornate, gli amici sono fondamentali e soffre estremamente la solitudine.
Pur di rispondere al telefono a un amico, molla tutto quello che stava facendo. Ma, esattamente come l’acqua, rischia di straripare e inondare (badate a come le peculiarità caratteriali rispecchiano anche la permeabilità capillare che rovina la figura).
Diventa ossessiva, paranoica e “appiccicosa”. Sembra l’immagine portata all’estremo di tutte noi donne, ma questo perché tutte noi abbiamo una base estrogenica, chi più e chi meno.
Il biotipo vasopressinico ama l’arte e la bellezza, è un esteta per natura.
Inoltre, è una persona molto lenta, non deve mai avere fretta e, come accennavo, odia il movimento e lo sport.
Ed è proprio da questo suo aspetto caratteriale che arrivano tutti i problemi. La sua assenza di massa magra peggiora drasticamente una tiroide già lenta e la ritenzione dei liquidi.
Due sono gli errori principali del biotipo vasopressinico: il primo è eliminare i carboidrati, il secondo è fare i corsi di cardiofitness in palestra e dipendono entrambi dalla sua pigrizia. Così approfitta ancora di più per chiacchierare con le amiche.
Può sembrare esagerato ma questi sono errori madornali perché nel primo caso (eliminare i carboidrati) si avrà una tiroide ancora più rallentata e nel secondo (fare i corsi di cardiofitness in palestra) il risultato sarà altra perdita di massa magra.
2.3 L’ALIMENTAZIONE
L’alimentazione del biotipo “vasopressinico" deve essere leggera e bilanciata. Non dovrebbe eccedere né da una parte né dall’altra e dovrebbe valutare il discorso di un 40-30-30.
I carboidrati sono importanti per il metabolismo, i grassi fondamentali per regolare gli ormoni e le proteine per la sintesi proteica. Questo biotipo sopporta molto meglio i carboidrati al mattino che è anche cronobiologicamente il momento della tiroide.
È goloso di dolci, mangerebbe solo quelli ma è proprio ciò che deve limitare.
La sera soprattutto dovrà mangiare proteine per favorire il GH notturno. Non va per nulla d’accordo con le ricariche glucidiche. Gli estrogeni limitano l’entrata dei glucidi nel muscolo, oltretutto di muscolo ce n’è davvero poco. Meglio più pasti con carichi glicemici bassi e costanti.
Dovrebbe lasciar perdere scariche e ricariche: prima di parlare di certe pratiche bisogna effettuare una ricomposizione corporea non da poco. Non da meno, bisogna fare attenzione a non eccedere con le proteine poiché, ritenendo acqua, questo biotipo trattiene anche le tossine.
Ecco perché la sua parola d’ordine è solo una: “drenare”. Per quanto riguarda gli alimenti non ha grossi problemi né soffre eccessivamente di gastriti, coliti o problemi digestivi.
2.4 L’ALLENAMENTO
L’allenamento del biotipo ginoide - vasopressinico è il più delicato, ma questo la maggior parte dei personal trainer non vuole capirlo.
Quando una donna si presenta con certe caratteristiche, bisogna trattare i suoi problemi linfatici con i guanti. Seguendo anche solo la logica e sapendo che queste persone odiano spingere, voi le mettereste subito a fare “pesoni”?
La natura non sbaglia mai! Con loro bisogna avere pazienza e ci vogliono anni per creare gli adattamenti giusti. La loro circolazione lavora male. E se la circolazione lavora male, tutto il sistema viene compromesso. Pensate solo al fatto che è proprio il sangue a portare ossigeno e nutrimento ai tessuti.
L’allenamento ideale coinvolge parte alta e parte bassa del corpo in alternanza, il tipico pha.
La pompa venosa alla base ha difficoltà a spingere il sangue verso su, quindi via libera a compressioni e tecniche “antigravità”. Più si svolgono esercizi in quadrupedia, meglio è. Non bisogna mettere in difficoltà il ritorno venoso con esercizi che stringono nei punti chiave dell apparato circolatorio.
Squat, piegamenti, stacchi, leg press lasciamoli alle persone che gestiscono meglio i carichi, oppure inseriamoli con criterio.
I sumo-squat in superserie con 60 affondi potrebbero addirittura aggravare drasticamente l’aspetto delle gambe.
Piuttosto è l’upper che deve beneficiare di pesi consistenti. È sull’upper che bisogna puntare per incrementare l’aumento della massa magra, sia per una questione metabolica, sia per dare armonia alla figura. Bisogna aumentare schiena e arti superiori prima di accanirsi e voler migliorare le gambe, poiché queste hanno bisogno di tempo (si parla anche di anni) e adattamenti.
L’hip thrust sarà il vostro esercizio principe per le vostre culotte de cheval e glutei a cuore. Tutte le forme di bridge e lavori in isolamento per i glutei vanno bene: bisogna coinvolgere solo i glutei nei vostri allenamenti.
Aperture e slanci sono da compiere sempre possibilmente in quadrupedia. Poi con il tempo, mano a mano che il corpo cambierà e che l’attività vi regalerà un po' di muscolo e nuovi vasi sanguigni (capillarizzazione), avrete anche una circolazione migliorata, così come l’acqua troverà finalmente lo spazio intramuscolare per fluire.
A quel punto potrete essere meno severi nei confronti dei pesi per le gambe e iniziare a introdurli.
2.5 L’INTEGRAZIONE
L’integrazione ideale per il biotipo ginoide - vasopressinico, quindi, dovrà far leva sul drenare i liquidi, detossinare dalle scorie metaboliche, disinfiammare i tessuti e migliorare la circolazione sanguigna.
Linfaid, Ginkgo Biloba, DiurOut e Ph Sport in primis.
Valutando l’inserimento di ALA Gold e NAC.
Injoint per migliorare l’elasticità dei tessuti e Omega 3 per disinfiammare le zone d ombra.
Di solito queste persone hanno anche problemi mestruali e si può pensare a dare una mano alla produzione ormonale con Fem XP. Potrebbero trovare giovamento anche dal Panax Ginseng e dal Ginko Biloba per “darsi una svegliata” e trovare un po' di grinta che spesso sia metaforicamente che fisicamente è quello che manca alla base di questo biotipo.
La nostra analisi dei biotipi per lo più femminili è giunta al termine.
Sono consapevole di avervi detto quanto più possibile ma di non aver risolto tutti i vostri dubbi. Quindi, per qualsiasi domanda, non esitate a scrivere qui nei commenti!
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Silvia Pegoraro
Consulente di Nutrizione e Integrazione