CROMO PICOLINATO: INDICAZIONI, PROPRIETà,EFFICACIA
- 12 apr 2017
Il cromo è un metallo di transizione presente nell’organismo umano in traccia che ricopre numerosi ruoli fisiologici sia come parte di composti di coordinazione in grado di agire come componenti attivi di enzimi (come per esempio la superossido dismutasi, uno dei principali enzimi dedicati alla risposta allo stress ossidativo presenti nell’organismo) che nell’equilibrio di diverse funzioni metaboliche, come per esempio la tolleranza tissutale all’azione insulinica e quindi all’assunzione e al metabolismo del glucosio.
Studi
Fin dai primi studi compiuti in merito negli anni 50 del secolo scorso il ruolo del cromo è emerso piuttosto chiaramente nel metabolismo animale prima e in quello umano poi, tanto da farlo definire “fattore di tolleranza al glucosio” in quanto utile nel riequilibrio dei livelli glicemici in soggetti carenti. Queste conclusioni si sono rivelate talmente evidenti e solide anche negli studi successivi da permettere al cromo il superamento del severissimo esame dell’autority europea per l’alimentazione – EFSA che nella sua “Scientific opinion on the substantiation of health claim related to chromium” conclude che “L’iperglicemia è una conseguenza comune dell’impoverimento di cromo negli esseri umani, che può essere invertita dalla somministrazione di cromo. Il gruppo di esperti conclude che un rapporto di causa ed effetto è stato stabilito tra l’assunzione di cromo e il mantenimento della normale glicemia (ID 262, 4667) – EFSA Journal 2010;8(10);1732.
Funzione
Ma più precisamente come viene esercitata quest’azione di equilibrio sul metabolismo dei carboidrati? In pratica il cromo sembra favorire la normale azione dell’insulina, ovvero stimolare le cellule nella captazione del glucosio, infatti quando questo meccanismo non funziona correttamente si instaura un quadro comunemente definito “insulino-resistenza”, alla base dell’elevazione dei livelli ematici di glucosio, di una ridotta capacità muscolare di utilizzarlo con conseguente iper-captazione e utilizzo da parte del tessuto adiposo che cerca di compensare nei limiti del possibile accumulandolo sotto forma di lipidi.
Alimentazione
Quali sono gli alimenti maggiormente ricchi di cromo? Generalmente il cromo può essere trovato in buone quantità nelle carni fresche e nei cereali integrali (che dovrebbero essere consumati il più possibile vicini allo stato “naturale” senza subire eccessive lavorazioni).
Integrazione
Dal punto di vista della supplementazione le forme maggiormente proposte sono il cromo cloruro, il cromo orotato e quello picolinato (oltre a diversi alimenti arricchiti in cromo che non possono essere considerati a pieno titolo supplementi). Tra le diverse forme proposte il cromo picolinato (frutto del legame del cromo con l’acido picolinico) si rivela particolarmente interessante in quanto generalmente ben tollerato dal punto di vista gastrico e intestinale e soprattutto ben assimilabile e attivo dal punto di vista biologico. Questa forma inoltre mostra il notevole vantaggio dell’avere una buona stabilità e una modalità di azione biologica che ricorda il “time release” mostrando il suo effetto per diverse ore in seguito alla sua assunzione. La somma di questi effetti rendono il cromo picolinato un prodotto molto interessante sia nei piani rivolti alla perdita del peso che al controllo della glicemia, soprattutto in soggetti che possono mostrare una carenza di cromo, in quanto una migliore efficienza del metabolismo glucidico è generalmente correlata a effetti positivi in questi ambiti dove un’equilibrata azione insulinica è da sempre considerata come un obiettivo prioritario, sia per gli effetti direttamente riscontrabili sul peso e sulla composizione corporea, che su quelli correlati ai parametri ematochimici direttamente correlati come glicemia ed emoglobina glicossilata che indirettamente correlati come ad esempio colesterolo totale (dove alcuni autori riportano riduzioni del 10% in seguito al riequilibrio del metabolismo glucidico).
Dosaggi
In diversi lavori presenti in letteratura vengono proposti a seconda dei casi dosaggi che vanno dai 30 ai 300 μg/die, mentre problematiche relative al sovradosaggio sono state riscontrate con dosaggi enormemente superiori (più di 2000 μg/die) con sintomi che vanno dalle difficoltà digestive a quelle epatiche e renali fino ai disturbi del sonno, confermando l’elevato profilo di sicurezza correlato all’utilizzo e suggerendo attenzione nell’utilizzo da parte di soggetti con problematiche epatiche, renali e psicologiche in grado di influire negativamente sul sonno come ansia e/o depressione. Il cromo picolinato può quindi rivelarsi uno strumento nutraceutico estremamente interessante, soprattutto quando il riequilibrio del metabolismo glucidico costituisce un fattore centrale del proprio piano d’azione.
Dott. Alexander Bertuccioli
Biologo Nutrizionista
Riproduzione vietata