DOLCIFICANTI ARTIFICIALI: COSA C’È DA SAPERE – Dott. Marco Guercioni
- 20 ago 2019
Ad oggi in commercio esistono diversi ingredienti in grado di ‘’replicare’’ l’effetto dolce tipico dello zucchero, senza però apportare calorie o per lo meno con un ridottissimo impatto calorico totale.
Ad esempio sono aumentati negli ultimi anni le bevande “Zero”, prodotte non più soltanto dalle multinazionali più conosciute ma anche da aziende più piccole.
La dicitura “zero” sta ad indicare che al loro interno non vi sono zuccheri aggiunti. Inoltre queste bibite hanno solitamente una quota calorica minima, molto vicina allo zero.
La recente crescita della richiesta di bevande e di alimenti senza zucchero e a minor contenuto calorico ha portato alla nascita di numerosi altri prodotti: dalle creme spalmabili senza zucchero aggiunto ai biscotti e alle merendine e snack, fino anche alle caramelle e altri alimenti comuni.
PREVENIRE IL DIABETE E LE MALATTIE CARDIACHE
L’American Heart Association (AHA) e l’American Diabetes Association (ADA) hanno espresso una loro opinione in merito, dichiarando che il loro utilizzo seppur moderandone la quantità evitando gli eccessi, possa essere utile per combattere positivamente lo sviluppo del diabete e della sindrome metabolica, che sappiamo essere principali fattori di rischio delle malattie cardiache.
A prescindere, pur non essendo “armi segrete”, la sostituzione con bevande o alimenti senza zuccheri al posto dei classici zuccherati, riduce l’effettivo introito di zucchero e di kcal e questo può risultare molto utile soprattutto in una persona comune non sportiva dallo stile di vita tendenzialmente sedentario, predisponendola positivamente ad un controllo del peso e della composizione corporea.
I DOLCIFICANTI NON SONO TUTTI UGUALI
I dolcificanti comunque non sono tutti uguali. Per quanto riguarda i cosiddetti “high intensity sweeteners”, cioè quelli con un potere dolcificante di gran lunga superiore a quello del saccarosio, quelli approvati dalla FDA (Food and Drug Administration) sono 6: Saccarina, Acesulfame k, Aspartame, Neotamo, Advantan, Sucralosio.
A questi vanno aggiunti i glicosidi steviolici, estratti dalle foglie della pianta di stevia ”Stevia rebaudiana” e l’estratto da una pianta chiamata Siraitia grosvenorii (monk fruit o frutto del monaco).
I dolcificanti si rivelano molto utili, tuttavia una criticità nel loro uso è che spesso le persone tendono a compensare, più o meno volontariamente, le kcal risparmiate dagli zuccheri con un eccesso di altri alimenti per placare l’appetito o involontariamente per via di ingredienti nascosti che a volte sono contenuti in alcuni prodotti a basso tenore di zuccheri.
Un altro fattore da considerare è che alcuni dolcificanti cambiano la percezione del cibo al palato, essendo alcuni molto più potenti dello zucchero, possono in qualche modo rendere meno appetibili alimenti comuni e naturali che normalmente apporterebbero la giusta gratificazione al palato, predisponendo più facilmente a compensazioni alimentari con dolci o cibi trasformati particolarmente saporiti.
Possono quindi in qualche modo viziare i nostri sensi, viziandoci verso una dipendenza al dolce innaturale, facilitando un circolo vizioso che può indurre a iperalimentazione.
Un’altra classe di dolcificanti sono i polialcoli che includono molecole come: maltitolo, sorbitolo, xilitolo ed eritritolo. Si distinguono dai dolcificanti finora descritti perché hanno un potere dolcificante che va dal 25% al 100% rispetto a quello dello zucchero e quindi devono essere usati in quantità maggiori rispetto agli altri ed inoltre non hanno un contenuto calorico nullo, non promuovono lo sviluppo di carie e infine non causano innalzamenti repentini della glicemia.
Un eccessivo consumo di questo tipo di dolcificanti può però avere effetti lassativi (come è scritto ad esempio sui pacchetti delle chewing gum sugar free), pertanto si consiglia di non esagerare, secondo soggettiva tolleranza.
SICUREZZA PER LA SALUTE
Per quanto riguarda la sicurezza per la salute, la FDA ha escluso il rischio di cancro per la maggior parte delle molecole finora descritte, quindi per il momento non risultano problematiche di rilievo.
Gli alimenti zuccherati comportano problemi e rischi più gravi per la salute, di conseguenza, con un giusto autocontrollo e un equilibrio alimentare, che come in tutte le cose è necessario, non c’è motivo reale per sconsigliare l’utilizzo di bevande o alimenti a basso tenore di zucchero e/o con dolcificanti approvati. Soprattutto per le persone che ogni tanto vogliono concedersi uno sfizio in più senza dover necessariamente ingerire più zuccheri del necessario.
CONCLUSIONI
Per concludere è bene ricordare che va fatta una distinzione tra dolcificanti, zuccheri aggiunti e zuccheri naturalmente contenuti negli alimenti come frutta, yogurt naturali, latte, marmellate 100% ecc.
E va sottolineato che questi ultimi – gli alimenti che contengono naturalmente zuccheri - sono da preferire assolutamente in un contesto dietetico quotidiano rispetto a quelli con zuccheri o dolcificanti aggiunti, semmai regolandone il consumo senza necessariamente privarsene in maniera assoluta quando non ci sono motivazioni reali per farlo.
Dott. Marco Guercioni
Biologo Nutrizionista
Marco Guercioni è Dottore Specializzato in Biologia e Nutrizione, con una lunga esperienza nel campo della nutrizione sportiva, del dimagrimento e della ricomposizione corporea. Fa parte del Team “Ricerca, Sviluppo e Divulgazione scientifica” di VitaminCompany e contribuisce allo studio di nuove formulazioni, alla creazione di articoli scientifici e alla consulenza professionale.