Che cos’è l’indice insulinico?

L’indice insulinico è un parametro che amplia notevolmente quanto definito mediante l’indice e il carico glicemico: infatti permette di contemplare la produzione di insulina da parte dell’organismo in risposta all’ingestione di un qualsiasi alimento a prescindere dalla sua natura. In effetti, da dati molto più recenti rispetto a quelli che hanno portato alla definizione dell’indice e del carico glicemico, è emerso che in diversa misura tutti i macronutrienti sono in grado di evocare una risposta insulinica, più precisamente il loro potenziale può essere riassunto come segue:

• 90-100% per i carboidrati
• 50% per le proteine
• 10% per i grassi

Definendo che ai fini del bilancio insulinico non solo i carboidrati ma anche gli altri macronutrienti hanno in diversa misura un peso.

Come si valuta l’indice insulinico?

Contrariamente a quanto avviene per l’indice glicemico l’indice insulinico viene valutato su unità isocaloriche di diversi alimenti, ovvero prendendo come riferimento una quantità di glucosio tale da fornire 239 kcal, viene valutata la risposta ottenibile con l’utilizzo di una quantità pari a 239 kcal dell’alimento da testare. Una volta fatti i confronti tra i dati ottenuti viene definito l’indice insulinico. La quantità di 239 kcal deriva dal fatto che i primi studi vennero effettuati prendendo come riferimento l’equivalente quota espressa in kj (1000).

 Quali sono i fattori implicati?

Tra i principali effetti al momento chiariti, alcuni aminoacidi vengono chiamati in causa per la loro capacità di stimolare la secrezione di insulina. Tra i principali al momento riconosciuti si identificano:

• Arginina
• Fenilalanina
• Isoleucina
• Leucina
• Lisina
• Valina
• Glicina

In virtù della capacità di stimolare la sintesi di insulina questi aminoacidi sono stati opportunamente definiti aminoacidi insulinogenici.

 Come si classifica l’indice insulinico?

La più nota classificazione è stata effettuata utilizzando come riferimento il pane bianco (come in alcuni studi sull’indice glicemico) e non il glucosio. A prescindere dalla metodologia utilizzata i risultati conseguiti sono i seguenti:

Sulla base di questi dati possono emergere sicuramente innumerevoli considerazioni in grado di ampliare e rendere sempre più completa e accurata la nostra visione relativamente alle dinamiche metaboliche relative alle diverse scelte alimentari.

Dottor Alexander Bertuccioli
Biologa Nutrizionista 

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