Dal punto di vista nutrizionale il selenio è contenuto in discreti quantitativi (generalmente sotto forma di selenio aminoacidi, ovvero selenio + aminoacido solforato) in alimenti di origine marina e nelle frattaglie e in quantità inferiori in alcuni cereali, mentre frutta e verdura si rivelano fonti piuttosto scarse.
L’assorbimento avviene a livello dell'intestino tenue e dell'intestino crasso, anche in questo caso nel valutare il bilancio del selenio è necessario considerare anche la sua escrezione che prevalentemente a livello urinario. Stati carenziali solitamente impiegano notevole tempo per mostrare segni clinici, a meno che non si manifesti la contestuale carenza di selenio e di vitamina E.
I livelli di assunzione consigliati dai diversi autori in letteratura scientifica sono intorno ai 55μg/die, considerando che il selenio assunto mediante i selenio aminoacidi mostra una biodisponibilità maggiore rispetto alle forme inorganiche.
Dottor Alexander Bertuccioli
Biologo nutrizionista
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